Oggigiorno, si sente parlare sempre più di Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) della sua validità scientifica e di come molte linee-guida la consiglino per una vasta gamma di disturbi psicologici (ansia e depressione, in primis). In questo breve articolo si presenteranno alcune caratteristiche e principi che connotano la TCC.
Clark sostiene che “al centro del modello teorico della TCC ci è la concezione secondo al quale la mente umana non è un ricettacolo passivo di sensazioni e influenze ambientali e biologiche, ma piuttosto che gli individui sono attivamente coinvolti nella costruzione delle loro realtà”. Per comprendere meglio quanto detto si può fare un esempio.
Una persona che non viene salutata da un’amica che incontra durante una passeggiata può provare sentimenti di rabbia perché pensa che l’amica le abbia mancato di rispetto; un’altra potrebbe rattristarsi perché crede che l’amica si sia comportata così perché in verità non la considero una vera amica; un’altra ancora può provare sentimenti di colpa perché crede di aver fatto qualcosa che ha scatenato il comportamento dell’altra persona.
Le persone reagiscono in maniera differente, a fronte della stessa situazione,
perché credono e pensano cose differenti.
Dopo aver illustrato uno dei principi fondamentali della TCC, è bene comprenderne alcune caratteristiche.
La Terapia Cognitivo-Comportamentale: caratteristiche
Sebbene la terapia sia sempre adattata all’individuo, è bene tracciarne
alcune caratteristiche fondamentali.
Caratteristica 1. La TCC basa il suo intervento su una concettualizzazione cognitiva (in continua evoluzione) dei problemi del paziente.
“Maria è una giovane ragazza che soffre di depressione. Iniziata la terapia cognitiva, si comincia con l’identificare il suo modo di pensare attuale (che contribuisce a scatenare sentimenti di tristezza) e i suoi comportamenti problematici. I comportamenti disfunzionali sono causati dai pensieri della ragazza ma allo stesso tempo li rinforzano, creando un circolo vizioso. In base alla lettura cognitiva dei problemi e delle difficoltà psicologiche della ragazza, si stila un piano d’intervento”.
La concettualizzazione della situazione e dei sintomi non è statica, essa evolve continuamente in base alle nuove informazioni che si acquisiscono e al progredire della terapia.
Caratterista 2. La TCC richiede una solida alleanza terapeutica.
Come in ogni situazione di sostegno psicologico, il lavoro viene svolto all’interno di un rapporto basato sull’empatia, il rispetto, la cura, la competenza e il calore umano.
Affinché il rapporto si basi sul rispetto, è consuetudine che il terapeuta chieda un feedback al paziente per assicurarsi che si sia sentito capito.
Caratteristica 3. La TCC si fonda su una collaborazione attiva e partecipativa.
Nell’approccio cognitivo comportamentale, la coppia terapeutica (paziente-terapeuta) lavora attivamente alla risoluzione dei problemi. All’inizio della terapia, il terapeuta tende ad avere un ruolo più attivo nel guidare il percorso, successivamente il paziente, impara a decidere gli argomenti di cui parlare e a prescrivere a se stesso gli esercizi più adeguati.
Caratteristica 4. La TCC è focalizzata sul problema ed è orientata all’obiettivo.
All’inizio della terapia la coppia terapeutica (terapeuta-paziente) decidono quali sono i problemi da affrontare e definiscono i criteri per valutare l’efficacia dell’intervento.
Ad esempio, l’obiettivo “voglio stare bene” viene spesso declinato nello specifico, tipo “voglio stare bene quando vado a fare la spesa”, oppure “voglio imparare a gestire gli attacchi di panico”.
Caratteristica 5. La TCC inizialmente lavora sul presente.
Solitamente si preferisce lavorare sul presente e sulle problematiche che interferiscono sulla vita del paziente. In TCC si indaga e affronta situazioni passate se tale lavoro può essere d’aiuto per modificare le idee disfunzionali presenti.
Caratteristica 6. La TCC ha lo scopo ultimo di aiutare il paziente a divenire terapeuta di se stesso.
Nella TCC riveste un ruolo importante la parte psicoeducatica sui disturbi. Vengono insegnate al paziente strategie e metodi per affrontare le proprie difficoltà, allo scopo di renderlo sempre più indipendente dal terapeuta.
Caratteristica 7. La TCC è una terapia a breve termine, limitata nel tempo.
I tempi della TCC tendono ad essere limitati nel tempo. Si può passare da pochi mesi ad anche un anno. Nel caso in cui il paziente presenti delle convinzioni particolarmente rigide, la terapia può durare anche più tempo.
Dopo le prime sedute, viene condiviso un piano di lavoro con la stesura dei particolari problemi che bisogna affrontare e delle eventuali strategie che si utilizzeranno. Ciò rende il paziente sempre consapevole del percorso che sta facendo.
Caratteristica 8. La TCC organizza le sedute in maniera strutturata.
Le sedute tendono ad avere una struttura abbastanza chiara. L’incontro inizia con una fase introduttiva nella quale di affronta l’andamento della settimana. Successivamente, si entra nel pieno della seduta e si parla degli argomenti principali. La seduta si conclude con una fase finale dove si valutano le attività da fare durante la settimana successiva.
Caratteristica 9. La TCC insegna ai pazienti come identificare i propri pensieri (e convinzioni) disfunzionali e come rispondere ad essi.
Tra lo stimolo esterno e la risposta emotiva vi è un insieme di convinzioni e pensieri. Non sono le situazioni a generare lo stato emotivo ma le convinzioni attraverso le quali le prime vengono interpretate.
Le persone che soffrono di difficoltà psicologiche hanno decine di pensieri e convinzioni che generano malessere. Lo scopo della terapia è quello di insegnare ai pazienti a identificare le proprie convinzioni chiave e come esse influenzano il loro stato emotivo. I terapeuti aiutano i pazienti a trovare una prospettiva più realistica e adattiva che permetta loro di affrontare meglio la quotidianità.
Caratteristica 10. La TCC utilizza molteplici strategie per modificare il modo di pensare del paziente.
Il modo di pensare influenza lo stato emotivo e i comportamenti degli individui. Cambiare il proprio modo di pensare permette all’individuo di divenire
più padrone delle proprie emozioni e, di conseguenza, scegliere i comportamenti più idonei alla situazione e al proprio benessere.
Oltre a lavorare sul modo di pensare, all’interno di un percorso terapeutico CC si possono imparare una varietà di tecniche che l’individuo non ha appreso nella sua vita (problem solving, training sulle abilità sociali, assertività).
In questo breve articolo si è voluto presentare i principi e le caratteristiche fondamentali della TCC. Come è possibile immaginare, un indirizzo terapeutico non è riassumibile completamente in 10 punti. Pertanto, questa vuole essere una breve descrizione dell’approccio cognitivo-comportamentale e non pretende di essere esaustiva e illuminarne tutte le sfaccettature.
Bibliografia
Beck A. (1984). Principi di terapia cognitiva. Roma: La Astrolabio Ubaldini.
Clark D. A. (1995). Perceived limitations of standards cognitive therapy: A consideration of efforts to revise Beck’s theory and therapy. Journal of Cognitive Psychotherapy. Vol.9, 3, pp.153-172.
Neenan M. e Dryden W. (2010). I cento punti chiave della psicoterapia cognitiva. Trento: Edizioni Erickson.